L’omotossicologia è una disciplina terapeutica sviluppata dal medico omeopata Hans H. Reckeweg in Germania negli anni Trenta del novecento.
In base agli studi di fisiologia, biochimica e immunologia Reckeweg sviluppo’ la pratica medica dell’omeopatia classica definendo l’eziologia di diverse malattie nella presenza e attività delle omotossine.
Il corretto e scientifico uso della disciplina omotossicologica permette di liberare l’organismo da sostanze tossiche attraverso la detossificazione e il drenaggio, stimolando gli organi emuntori quali reni, fegato, intestino, polmoni, pelle facilitando l’escrezione delle tossine mantenendo una corretta omeostasi.
Le omotossine si classificano in endogene prodotte dal quotidiano metabolismo, esogene quali batteri, pesticidi, virus, farmaci, additivi alimentari, coloranti, conservanti.
Particolare rilievo rivestono le tossine psichiche causate dagli stress emotivi. L’organismo contrasta ed elimina le omotossine tramite i meccanismi endogeni di autoguarigione/autoregolazione e in omotossicologia questi meccanismi avvengono in base alla predisposizione costituzionale e alla evoluzione diatesica.
Concetti che un bravo omotossicologo saprà utilizzare per una corretta efficace diagnosi e terapia.

La progressione della malattia avviene attraverso diversi stati di vicarazione, la corretta identificazione di questi stadi permette di intervenire con farmaci composti a diluizioni omeopatiche tendenzialmente non elevate per attuare una sinergia adatta a curare sintomi diversi e anche contraddittori.
Riveste di conseguenza fondamentale importanza che la visita avvenga da parte di un professionista riconosciuto e qualificato nel campo che andrà dopo una prima fase di anamnesi a prescrivere una terapia mirata secondo i principi omotossicologici.
Sovente approcci alla materia senza una adeguata preparazione ai principi che reggono questa disciplina portano a un parziale o completo insuccesso nei risultati terapeutici.
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